In tutta Europa, le organizzazioni stanno accelerando le proprie ambizioni Cloud. La maggior parte però rimane su uno scenario saldamente ibrido, bilanciando sistemi on-premise obsoleti con un mix di piattaforme cloud. Questa complessità sta facendo emergere crescenti gap nella strategia di protezione di tali ambienti: policy incoerenti, strumenti frammentati e vulnerabilità sempre maggiori verso ransomware e attacchi identity-driven.

L’identità, nel frattempo, è diventata il tessuto connettivo invisibile di tutto quello che riguarda le operation. Quando fallisce lei, la disruption è totale. Recenti incidenti europei hanno mostrato come una sola identità compromessa possa bloccare i workflow applicativi e rendere non disponibili i servizi online per settimane.

In questa tavola rotonda analizzeremo il perché, nel 2026, la resilienza richiede qualcosa in più che aumentare i sistemi di difesa: richiede approcci unificati e guidati da piattaforme nate per la protezione dei dati, governance delle identità e cyber recovery. Discuteremo come architetture integrate e strumenti di recovery, arricchiti dall’AI, stiano aiutando le organizzazioni a ridurre drasticamente i tempi di disservizio, riportando le operazioni alla normalità in giorni anziché in mesi.

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• navigare nella realtà del cloud ibrido in Europa – come ambienti frammentati e debolezze nelle identità stanno generando nuovi rischi operativi;
• costruire una resilienza a livello di piattaforma – unificare protezione dei dati, governance delle identità e cyber-recovery tra sistemi cloud e on-premise;
• accelerare il recovery con l’AI – usare intelligenza e automazione per ripristinare rapidamente le operazioni di business e validare la resilienza reale.